Partecipa al progetto
Sentieri e Cartografia (S&C) è la futura piattaforma digitale dei sentieri del CAI di Bologna.
Ad oggi è un cantiere aperto con tanti entusiasmanti fronti di sviluppo, ed è per per questo che cerchiamo sviluppatori che vogliano dare un contributo importante a questo progetto open-source, per arrivare presto alla prima versione di rilascio.Nello specifico S&C cerca due figure:
- Un 'frontendista' che voglia creare una ricca e immersiva esperienza utente, sfruttando i dati sezionali;
- Un 'backendista' che voglia lavorare all'accrescimento del sistema, delle strutture dati e dell'integrazione con altri servizi;
Sei interessato? Visita hthttp://www.sentieriecartografia.it/sentieri-e-cartografia-sc/collaborare/ e contatta lorenzo.verri@
Martedì 9 marzo ore 21.00
Martedì 23 Febbraio ore 21.00 (on-line)
“Prima di entrare in un bosco attiva i sensi, respira a fondo e bussa con discrezione.
Ti verranno incontro esuberanti cespugli che ti imprigioneranno in un gioioso, diffidente abbraccio. [..]
Ti sentirai purificato dall’armonia e dalla pace di questo luogo e potrai così riabbracciare felice il cielo.”
(D. Berton)
Parteciperanno:
Giovanni Margheritini Vicepresidente Comitato Scientifico Centrale e responsabile Terapia Forestale CAI
Franco Finelli presidente della Commissione Centrale Medica del CAI
Federica Zabini ricercatrice CNR, co-curatrice libro Terapia Forestale, responsabile CNR progetto Terapia
Forestale
Francesco Meneguzzo ricercatore CNR, referente scientifico nazionale del CSC progetto Terapia Forestale
Michele Antonelli AUSL-IRCCS Reggio Emilia e ricercatore del CERFIT
Richiedere link entro Lunedì 22 Febbraio a
comitatoscientifico@caiemiliaromagna.org
Il link verrà inviato un’ora prima dell’inizio della serata
Pillole di montagna 2-3-2021
La Scuola Sezionale di Escursionismo e Cicloescursionismo della Sezione di
Bologna organizza una videoconferenza
martedì 2 marzo 2021, ore 21
per una serata di domande e risposte sull’uso dei ricevitori satellitari per
l’escursionismo.
Hai domande sulla progettazione delle escursioni, sull’uso della cartografia e/o
sui software BaseCamp o Google Earth?
Ponile a Paolo Guerreschi entro il 25 febbraio, compilando il modulo:
https://forms.gle/KaSJzGdnZQsNYeYx9
DESTINATARI DELL’INCONTRO ONLINE:
Soci CAI e non Soci CAI.
INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI:
contattare l’organizzatore Paolo Guerreschi all’indirizzo e-mail
paologuerreschi@gmail.com, il quale fornirà le istruzioni per il
collegamento per l’incontro, mezz’ora prima del collegamento.
Le escursioni con le racchette ti offrono grandiose opportunità di esperienze nella natura, condivisione, responsabilità e fitness. Le raccomandazioni che seguono ti aiuteranno ad affrontare in modo efficace i possibili pericoli che potresti incontrare nel terreno invernale.
I 10 punti si basano sulle raccomandazioni del CAA e sono state completati per te dagli esperti del CAS per la formazione e la sicurezza. Essi non sostituiscono tuttavia in alcun modo i corsi di formazione (p. es. sulle valanghe) che ti permettono di acquisire le basi e di e ampliare le tue conoscenze assieme a persone debitamente formate.
Camminare con le racchette da neve è uno sport di resistenza. I preziosi carichi per il cuore, l’apparato circolatorio e la muscolatura presuppongono buona salute e una valutazione realistica di sé. Evita la pressione del tempo e adotta un ritmo che non risulti eccessivo per nessuno. Tieni presente che occorreranno forze anche per affrontare la discesa.
Carte, guide, internet ed esperti informano in merito a lunghezze, dislivelli, difficoltà e condizioni aggiornate. Una particolare attenzione va prestata ai bollettini meteo, poiché freddo, tempeste di neve, vento e cattiva visibilità accrescono considerevolmente il rischio di incidenti. Prevedi anche itinerari alternativi! Informati sui numeri nazionali del soccorso in montagna (REGA: 1414, chiamata di emergenza europea: 112).
Adegua la tua attrezzatura alle condizioni invernali e alla destinazione concreta. Se progetti una gita in un terreno a rischio di valanghe, il dispositivo di ricerca di persone travolte (ARVA a 3 antenne), la sonda e la pala, ma anche set di pronto soccorso, sacco da bivacco e telefono mobile, sono attrezzature d’emergenza standard e devono essere presenti in ogni zaino. Verifica la tua attrezzatura prima della partenza e rendi attenti anche gli altri partecipanti. Sui ghiacciai, il racchettista adotta le medesime misure di sicurezza e l’attrezzatura alpina adeguata dello sciescursionista.
Come per le escursioni, anche per le gite con le racchette esiste una scala ufficiale del CAS, che suddivide difficoltà ed esigenze in sei diversi gradi (da WT1 a WT6). La scala informa in primo luogo sulla pendenza del pendio, il pericolo di cadute e la capacità di valutare la situazione in relazione alle valanghe. Non dice tuttavia nulla quanto a tempi di percorrenza e dislivelli. Una gita di cinque ore può quindi essere tranquillamente classificata come WT1 (escursione con le racchette facile), mentre un itinerario di due ore in alta montagna con WT6 (escursione con le racchette alpina impegnativa).
Prima della gita informati approfonditamente sul pericolo di valanghe. Consulta il relativo bollettino e presta particolare attenzione al grado di pericolo (1-5) con le relative informazioni, quali il modello dei pericoli (quale è il pericolo principale oggi?), l’esposizione e l’altitudine. Tieni presente i punti pericolosi (dove è pericoloso oggi?), cosí come l’evoluzione del tempo durante la giornata.
L’essere umano sa valutare solo molto limitatamente il pericolo di valanghe. Basa perciò le tue decisioni su metodi strategici di valutazione dei rischi (metodi di riduzione) e impara a riconoscere nel terreno i segnali di pericolo (p. es. ammassi di neve dovuti al vento). Evita ampiamente i punti pericolosi e, in caso di dubbio, torna indietro. Attenzione: le valanghe possono staccarsi anche in zone boscose.
L’apporto di liquidi ed energia, cosí come le soste, sono necessari per mantenere efficienza e concentrazione. In particolare d’inverno, le bevande isotoniche calde sono dissetanti e dispensatrici di calore ideali. Orientati costantemente con il tuo senso dell’orientamento e verificalo con carta, bussola, altimetro e/o GPS. I mezzi di orientamento sono accompagnatori imprescindibili. Valuta in modo critico le tracce esistenti.
Molte destinazioni invernali dispongono di una rete di itinerari segnalati per racchettisti, che offrono all’escursionista considerevoli vantaggi. Da un canto, l’orientamento risulta molto piú facile che senza cartelli. Inoltre, le vie segnalate non passano normalmente per punti a rischio di valanghe: in caso contrario, i loro responsabili provvedono se necessario a chiuderle. Un ulteriore vantaggio è che questi itinerari informano circa la loro lunghezza, dislivello e difficoltà, cosí da permettere di farsi un’idea chiara quanto alle loro esigenze.
I piccoli gruppi (fino a sei persone) accrescono la sicurezza. La comunicazione chiara con altri sportivi e il reciproco rispetto evitano situazioni pericolose. Rimanere uniti nel gruppo e scambiarsi le proprie impressioni. Tutti i membri del gruppo conoscono l’itinerario e la destinazione. Informa sempre delle persone di fiducia in merito a destinazione, itinerario e ritorno. Solitari, attenzione: già i piccoli incidenti possono trasformarsi in emergenze serie.
La montagna offre un prezioso spazio libero per muoversi in una natura unica. Goditi questa libertà e rispetta la natura sensibile della montagna! Rispetta le zone di tranquillità per la fauna selvatica: sono un importante strumento per assicurarle dei luoghi in cui ritirarsi. Muoviti lungo gli itinerari ufficiali ed evita le aree di riforestazione. Per le trasferte, fa ricorso ai mezzi pubblici o alle comunità di trasporto.
Da : Club Alpino Svizzero CAS
Vedi il video su YouTube della registrazione dell'evento di martedi 12 gennaio
Club Alpino Italiano - I martedi del C.A.I. Sez. di Bologna "Mario Fantin"
Le valanghe non sanno che sei esperto...
Solo una parte dei frequentatori dell'ambiente innevato utilizza artva, pala e sonda. Esiste una proposta di legge in cui si ipotizza di rendere il kit obbligatorio per tutti, non solo per gli scialpinisti. Che ne pensiamo? Ne parliamo con chi conosce bene il problema.